In "Upsetting Composition Commonplaces", Ian Barnard sostiene che la composizione conserva ancora gran parte delle pratiche didattiche utilizzate nei decenni precedenti alla sua screditazione da parte della teoria poststrutturalista. Pur riconoscendo che alcune delle intuizioni fondamentali della teoria poststrutturalista possono essere difficili da tradurre in classe, Barnard ribalta diversi principi particolarmente intransigenti che continuano a influenzare l'insegnamento della scrittura e il modo in cui gli studenti sono incoraggiati a comprendere la scrittura. Utilizzando sei principi fondamentali della scrittura: aule e libri di testo: chiarezza, intento, voce, etnografia, pubblico e oggettività, Barnard esamina le implicazioni della teoria poststrutturalista per la pedagogia. Pur suggerendo alcune suggestive pratiche pedagogiche poststrutturaliste, l'autore si concentra sulla diagnosi delle linee di faglia del rifiuto del poststrutturalismo da parte delle composizioni, piuttosto che sulla fornitura di soluzioni sotto forma di modelli didattici. "Upsetting Composition Commonplaces" affronta la necessità di affrontare in modo più efficace i concetti poststrutturalisti nella composizione con una voce accessibile e coinvolgente che favorirà il dibattito sulle relazioni tra teoria e insegnamento della scrittura.